Fino a qualche anno fa il dentista odontoiatra non aveva la possibilità di stabilire in anticipo la precisa posizione degli impianti dentali e sottoponeva il paziente a uno stress non indifferente.
Grazie all’evoluzione tecnologica in ambito dentistico, al giorno d’oggi è possibile effettuare interventi di chirurgia dentale guidata computerizzata, ossia riprodurre in 3D la bocca del paziente e pianificare ogni singolo step fa effettuare, in modo da evitare nervi o zone più sensibili.

Al Centro Sanitario Valcuvia siamo specializzati in implantologia e offriamo le migliori soluzioni a livello tecnologico per assicurare il miglior risultato possibile. Se sei interessato, continua a leggere i prossimi paragrafi e scopri di più rispetto a questa tecnica innovativa.

Implantologia guidata: come avviene

La prima procedura al quale si viene sottoposti è la tomografia computerizzata (o TAC) che consente di valutare lo stato delle ossa mascellari e delle gengive. In questa fase viene creata una riproduzione in 3D della bocca del paziente, grazie alla quale è possibile controllare l’anatomia ossea.

Grazie a questa tecnica il dentista può iniziare a pianificare gli interventi a cui si deve sottoporre il paziente.

Una volta conclusa questa procedura, i dati vengono inviati a dei centri specializzati che creano una mascherina in resina, detta anche dima chirurgica, che sarà in grado di guidare lo specialista durante l’intervento, senza ricorrere a punti di sutura o incisioni.

Il modello 3D della bocca e l’immagine degli impianti dentali vengono infine soprapposti in modo da avere una riproduzione digitale precisa fino all’ultimo dettaglio.
L’intervento ha una durata abbastanza esigua (circa 2 o 3 ore) rispetto agli interventi di implantologia tradizionale e necessita della classica anestesia locale.

I vantaggi dell’implantologia guidata computerizzata

Tra i vantaggi di questa tecnica annoveriamo:

  • Minor invasività dell’intervento e nessun punto di sutura;
  • Durata breve dell’intervento;
  • Periodo di recupero ridotto;
  • Riuscita dell’intervento anche su pazienti con retrazione dell’osso gengivale; in caso di gravi parodontiti o edentulia è possibile che l’osso non sia abbastanza per procedere con gli interventi implantoprotesici tradizionali;
  • Posizionamento preciso studiato al dettaglio e possibilità di eseguire impianti a carico immediato.

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