Una corretta igiene dentale è la cura preventiva per la maggior parte dei disturbi odontoiatrici.
Alitosi, gengivite e nei casi più gravi parodontite ed erosione dei tessuti gengivali, sono solo alcune delle possibili conseguenze di una cattiva igiene orale.

Effettuare un’accurata pulizia dentale quotidianamente è indispensabile per non soffrire di fastidiosi disturbi alle gengive e rischiare di incorrere in premature cadute dei denti.

È importante quindi non sottovalutare i campanelli di allarme che si avvertono quando è in corso un’infiammazione, come sensibilità gengivale al caldo e al freddo o sanguinamento durante la pulizia quotidiana.

Come utilizzare lo spazzolino


Penserete sia scontato, ma in certi casi un insegnamento scorretto rispetto all’utilizzo dello spazzolino, può essere la causa di una cattiva igiene orale. È importante spazzolare i denti con movimenti verticali, dalla gengiva al dente, con un’inclinazione di circa 45°, in modo da non lasciare eventuali residui di cibo nel solco gengivale. Gli accumuli di placca sono i peggiori nemici dell’igiene dentale in quanto sono il primo passo verso la formazione del tartaro, nemico numero uno della salute orale.

Differenze tra tartaro e placca

La placca e il tartaro non sono la stessa cosa, ma sono collegati l’uno all’altro, in quanto gli accumuli di placca portano inevitabilmente alla formazione di tartaro.

La placca è una patina trasparente che si sviluppa sullo smalto dentale dopo un lavaggio poco accurato dei denti. La sua formazione è causata da batteri già presenti nella bocca che, unitamente ad alcuni componenti del cibo (come zuccheri o lipidi), agiscono sullo smalto dei denti.


Il tartaro si forma nel momento in cui, la placca, non accuratamente rimossa, alimenta la formazione di batteri e, nel giro di 12- 18 ore, si cristallizza.  Questo indurimento del deposito crea uno strato ruvido e calcificato di un colore giallognolo, detto tartaro.

Ne esistono di due tipologie:

  • Esterno, visibile alla base del dente e a contatto con la gengiva;
  • Interno, depositato all’interno delle gengive, non visibile e pericoloso in quanto può portare a sviluppare malattie gengivali, come la parodontite.


Solo un’igienista dentale ha la capacità di rimuovere il tartaro ed effettuare una detartrasi: durante il trattamento, uno speciale strumento ad ultrasuoni “rompe” la calcificazione e allo stesso tempo lava via i detriti con piccoli getti di acqua.


Con questo articolo, speriamo di avervi fornito un quadro generale utile alla prevenzione delle malattie gengivali e allo stesso tempo di avervi sensibilizzato all’importanza di una corretta igiene orale.

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